
La Poseidon, società in house del Comune di Nettuno, è “costretta” ad interrompere alcuni rapporti di lavoro a causa di esigenze organizzative. L’azienda – si legge in una nota dell’Amministratore unico – conta infatti “un numero di dipendenti eccessivo rispetto a una corretta gestione”.
La lettera dell’Amministratore unico ai dipendenti
L’Amministratore unico della municipalizzata, avvocato Giovanni Giaretti, ha inviato una lettera ai dipendenti in cui spiega l’inevitabile ma sofferta decisione.
«Cara Collega e Caro Collega, Con la presente Ti ricordo che in data 18.3.2023 scade il rapporto di lavoro a tempo determinato in corso, e purtroppo a causa di esigenze organizzative non è possibile rinnovarlo. Non posso chiederti di condividere la mia scelta di non poter proseguire con gli attuali contratti a tempo determinato, ma vorrei che Tu comprendessi che è stata una decisione sofferta, soprattutto dopo che in questi mesi ho potuto apprezzare il Vostro impegno e la Vostra dedizione al pubblico servizio. Nelle ultime settimane alcuni di Voi mi hanno incontrato chiedendo garanzie per il futuro con le lacrime negli occhi, altri, senza dirmi nulla, mi han fatto comprendere con uno sguardo, la delusione di non poter rimanere all’interno dell’azienda.
Quello che posso dirti è che Poseidon è come una vigna che ha bisogno di cure e attenzioni. Se uno pensa solo ai frutti, c’è il rischio che la vite si ammali. Oggi Poseidon è un’azienda con radici profonde ma con un numero di dipendenti eccessivo rispetto a una corretta gestione. Il mio impegno è che con i nuovi contratti di servizio, per rispondere alla mutata organizzazione aziendale, verranno ricercate, secondo i principi di trasparenza e pubblicità, figure professionali, ove l’esperienza maturata sarà premiata».
La nota di Alicandri e Federici
Non tarda ad arrivare la nota di Roberto Alicandri e Marco Federici che accompagna la lettera del presidente Giaretti. Gli ex consiglieri Pd all’opposizione chiariscono la responsabilità politica del gesto, che «proviene dalla precedente presidenza “politica” di centrodestra, che in barba alla nota della corte dei conti ed al fatto che a breve sarebbe cambiata la governance della Poseidon, ha voluto comunque assumere, pur sapendo che questi rapporti di lavoro avrebbero avuto il destino segnato fin dal primo momento». Di seguito, la nota dei due ex consiglieri.

«La lettera con la quale il presidente della Poseidon, l’avvocato Giaretti, interrompe alcuni rapporti di lavoro, è intrisa di dignità, senso delle istituzioni e umano dispiacere. Ora, certo sarebbe facile buttare la croce su di lui perché ben 10 persone non vedranno rinnovato il proprio contratto, ma se così facessimo, seguiremmo la via della faciloneria e del populismo, cose che di certo non ci appartengono.
Difatti, la responsabilità di questa presa in giro ai lavoratori – perché di questo si tratta – proviene dalla precedente presidenza “politica” di centrodestra, che in barba alla nota della corte dei conti ed al fatto che a breve sarebbe cambiata la governance della Poseidon, ha voluto comunque assumere, pur sapendo che questi rapporti di lavoro avrebbero avuto il destino segnato fin dal primo momento.
I soliti, per dirla con le parole di Flaiano, sempre pronti a salire sul carro del vincitore, oggi solleveranno gli scudi chiedendoci, con la solita arroganza, se in tutto ciò c’è un reato. Probabilmente non si prefigura nessun tipo di reato di mala gestione, eppure si delinea qualcosa che, a nostro avviso, può essere persino peggiore: la presa in giro ai danni di molte famiglie, che con quel contratto di lavoro speravano in un futuro diverso.
Tutto infatti lasciava già presagire che quei posti di lavoro fossero effimeri, in primis – ripetiamo – per il richiamo della corte dei conti sulla pianta organica della Poseidon, senza ovviamente tralasciare tutte le concause secondarie, quali l’aumento esponenziale dei costi dei servizi e non per ultimo, l’arrivo, finalmente e per merito di Strati, di una gestione qualificata della società, senza, quindi, più politici alla guida. Che resta di questa situazione? Profonda amarezza per i lavoratori che perdono il posto di lavoro e grande rabbia nei confronti di chi li ha presi in giro».
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