
L’iniziativa in solidarietà alle giovani donne iraniane che si è tenuta la scorsa domenica 13 novembre in piazza ad Anzio ha contato la presenza di numerose persone.
Le organizzatrici Maria Cupelli, Simonetta Pagliaricci, Stefania Salvucci, Tiziana D’Alfonso e Valentina Caprari hanno dato vita ad un evento che ha indubbiamente stimolato un momento di riflessione sul tema della libertà negata alle donne in varie parti del mondo.
A terra è stata posizionata una lunga pergamena con l’elenco (parziale) delle donne morte a seguito della loro resistenza.

Alcuni dati della repressione iraniana sono stati più ampiamente riportati nel corso dell’evento, tra i quali il numero delle donne uccise, delle persone fermate, arrestate o scomparse.
È stato posto l’accento sulla caratteristica trasversale, “pro scelta”, femminista ed antipatriarcale del movimento delle donne iraniane ed è stato evidenziato come – ancora una volta – le battaglie di libertà si giocano sul corpo delle donne.
Anna Maria Martino Barahman ha raccontato la sua esperienza di donna occidentale e come, per percorsi di vita personali, abbia avuto modo di conoscere da vicino la realtà della condizione della donna in Iran.
Le giovanissime Nicole De Cardenas e Fatima Othmani hanno spiegato ai cittadini scesi in piazza il lavoro svolto a scuola insieme all’insegnante Silvia Bonaventura, che le ha guidate attraverso una ricerca sulle donne in Afghanistan e sull’importanza delle donne di essere unite in ogni battaglia per i propri diritti. A conclusione, l’emozionante interpretazione di Stefania Salvucci di “Baraye” di Shervin Hajipour, testo diventato inno della resistenza iraniana.
Le giovani donne iraniane ospiti all’evento hanno sottolineato l’importanza della trattazione della libertà negata, ritenendola una tematica che riguarda tutte in eguale misura, essendo la libertà valore universale.
Le organizzatrici, che rivolgono un particolare ringraziamento alle amiche ucraine e indiane che hanno condiviso con i partecipanti un reale sentimento di solidarietà e sorellanza, sono state invitate a ripetere l’evento in ambito di manifestazioni più ampie che si svolgono a Roma a cura della comunità iraniana.

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