
Con il via della campagna elettorale, Maurizio Gasparri, senatore FI della Repubblica italiana, interviene ad Anzio e dichiara che «il territorio è aggredito in maniera eccessiva dalla cronaca». La replica del Coordinamento antimafia Anzio e Nettuno non si fa attendere: «La campagna elettorale ad Anzio e Nettuno è partita con la dichiarazione di un senatore della Repubblica venuto a spiegare ai cittadini come si barra il simbolo di un candidato per votare ma non come si tutelano i territori dalla criminalità organizzata, ormai fuori controllo sul Litorale – scrive Rete #NoBavaglio in un comunicato stampa. «Il senatore Maurizio Gasparri, nel suo intervento in un bar ad Anzio, insieme al consigliere regionale Fabio Capolei, forse ignora o finge di ignorare quanto la criminalità presente in questi territori ha determinato la crisi economica e la sofferenza delle famiglie che ci abitano – continua il comunicato – La politica doveva ergere dei muri contro la mafia, invece ha lasciato delle porte aperte. I clan sono la palla al piede per lo sviluppo di queste due città. Gasparri non ha fatto alcun accenno all’inchiesta “Tritone”, dove sono state arrestate 65 persone per ‘Ndrangheta, né alcun riferimento alle commissioni d’inchiesta che hanno lavorato nei due Comuni per stabilire se ci sono infiltrazioni mafiose e di cui i cittadini attendono l’esito. Non è stato detto nulla nemmeno del ragazzo di Aprilia, ucciso a coltellate fuori un pub, né dell’impiego straordinario delle forze dell’ordine per contrastare lo spaccio di droga e la movida violenta. Anzio e Nettuno sono delle sorvegliate speciali e ogni giorno ci sono sequestri di armi e droga e la gente ha paura di uscire di casa ma il senatore ha dichiarato che tutelerà questi territori “che sono stati anche aggrediti in maniera eccessiva e spropositata dalla cronaca”. No, senatore – conclude #NoBavaglio – i territori sono stati aggrediti dalla criminalità organizzata e la stampa da mesi continua ad informare correttamente l’opinione pubblica perché “Il silenzio è mafia” e non si può accusare l’informazione dei mali provocati da criminalità e malapolitica».
A cura di: Laura Petrarca
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