
I petrolieri italiani respingono al mittente l’accusa di “speculare sui prezzi dei carburanti”. «È un’ipotesi senza fondamento – dichiara il presidente dell’Unem, Claudio Spinaci – perché tra l’ultima settimana di dicembre e i primi giorni di gennaio il prezzo industriale dei carburanti, stante la sostanziale stabilità dei mercati internazionali, non è variato e la differenza che vediamo oggi è dovuta al solo aumento delle accise».
«Al momento – dice – siamo a circa 18-19 centesimi in più rispetto a quelli di fine anno. Non vedo dove sarebbe la speculazione». Il capo dell’Unione nazionale energie per la mobilità spiega, in un’intervista a “La Stampa”, che «siamo in pratica tornati ai prezzi del 23 marzo dopo il taglio delle accise, ma senza il taglio. Il benchmark per i carburanti non sono le quotazioni del greggio ma le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati».
I rialzi sono dovuti insomma alla “elevata tassazione”, chiarisce Spinaci. «In Germania il gasolio alla produzione costa oltre 15 cent in più, ma al consumo ne costa 3 in meno. È un diritto-dovere del governo esercitare gli opportuni controlli, ma i numeri non mentono anche se qualcuno oltre la media o che fa il furbo ci sarà anche. Quanto all’accusa di “cartello”, appare anacronistica visto il numero di operatori che è cresciuto a dismisura».
Sull’ipotesi di ripristinare gli sconti per calmierare i prezzi, però, il capo dell’Unem è drastico: «Sarebbe insostenibile, il taglio è costato circa un miliardo al mese ed è il motivo per cui è stato eliminato. Il gettito delle accise contribuisce al bilancio, sono soldi che andrebbero recuperati o con altre entrate o con tagli ai servizi. Occorre quindi un intervento strutturale del sistema fiscale che riavvicini le accise del nostro Paese a quelle europee».
Gestori degli impianti “parte lesa”

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Nel caro carburanti, i gestori degli impianti sono “parte lesa”. Lo sostiene Faib Confesercenti – la federazione dei benzinai – spiegando che i dati del ministero dell’Ambiente confermano rincari in linea con il ripristino delle accise nella prima settimana dell’anno.
«Invece di alimentare polemiche – dice il presidente Faib, Giuseppe Sperduto – il governo convochi il tavolo di crisi per soluzioni strutturali. Polemiche e accuse generiche servono solo ad alzare polveroni per coprire responsabilità e finalità politiche diverse» – conclude.
Salvini: «Qualcuno ne sta approfittando»
Diversa è la posizione del vicepremier Matteo Salvini, il quale ha annunciato che «in Consiglio dei ministri ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per farlo. Sono contento che ci siano dei controlli a tappeto – ha aggiunto – perché anche in questo caso, come nel caso del gas e della luce, qualcuno ne sta approfittando».
Meloni e Giorgetti incontrano i vertici della Gdf
Intanto, è atteso nel pomeriggio un incontro tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, con il comandante generale della Guardia di finanza, Generale Giuseppe Zafarana. «L’obiettivo – rende noto Palazzo Chigi – è fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti».
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