
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico, da prassi e “per dare continuità di crescita”, le attuali classi quarte dell’istituto scolastico “Ardea II” saranno spostate dal plesso di via Tanaro a quello di via Campo di Carne.
Per i genitori degli alunni con sindrome dello spettro autistico, questo rappresenta uno stress inutile e dannoso, che mina la necessità di organizzazione strutturata degli spazi di lavoro e la rassicurazione che ne consegue, in un ambiente ormai conosciuto per il fatto di avervi trascorso tutti gli anni del percorso educativo.
La lettera del genitore alla dirigenza scolastica
«Egregia Dirigente scolastica e a tutto il consiglio d’istituto, pur ritenendo, sotto alcuni punti di vista, utile la continuità, non comprendo però perché questa scelta. Se è una questione didattica, non capisco perché non riguardi tutte le sezioni ma solo alcune. Tale scelta presenta, a mio avviso insieme ad alcuni genitori, un limite che crediamo sia serio. Questo limite è la tutela delle persone più fragili.
Nello specifico, sappiamo tutti e Lei come garante del bene comune, equità e responsabile della crescita sociale degli studenti, quanto per una persona autistica sia fondamentale una strutturazione dell’ambiente per orientarsi e per rassicurarsi. Così facendo, per questi ragazzi l’ansia diminuisce, poiché la persona con autismo sa esattamente cosa ci si aspetta da lui in un certo momento e in un certo luogo, che cosa succederà in seguito, dove e con chi.
È importante che l’organizzazione dell’ambiente di vita, di scambio e rapporto, sia garantita attraverso stimoli adeguati al livello di comprensione e di ambiente del bambino, che ha maturato, capito e fatto suo in questo suo meraviglioso percorso scolastico fin qui avuto. È inutile quindi puntualizzare quanto sia importante bypassare la difficoltà di elaborazione contemporanea di più stimoli, così comune nelle persone affette da questa sindrome, così come la possibile interferenza che può trovare in un ambiente nuovo e non riconosciuto.
Per questi motivi, e a seguito di una richiesta di una mamma, sono a chiederle di poter tenere tutte le future quinte elementari nello stesso plesso, o se ciò non fosse possibile, di poter trovare delle soluzioni affinché nelle sezioni in cui siano presenti i bambini con Autismo, si riesca a tenerli nel plesso in cui si stanno formando, attivando, anche con l’aiuto dei genitori e di varie associazioni, un percorso in cui la loro condizione sia adeguata ed equiparata rispetto a tutti gli altri studenti.
La richiesta

www.dire.it
Nell’ascoltare le problematiche che alcuni genitori mi hanno esposto in maniera casuale semplicemente parlando, ho mandato già da tempo questa mail, che non ha trovato però nessuna risposta dalla dirigenza scolastica.
Rimango perplesso nel riscontrare quanto poco peso si dia a quelle minoranze che la scuola dovrebbe essere garante nel gestirle e rendere il percorso scolastico più adatto alle condizioni dei “Bambini Speciali”, che a mio avviso sono e saranno una risorsa per tutti e per il futuro. Non posso accettare questo silenzio e questo immobilizzo da chi è rappresentante delle istituzioni.
Con questa lettera chiedo al dirigente scolastico del complesso Ardea II che si faccia carico di quanto descritto e che ci si adoperi affinché tutti i ragazzi possano vivere in maniera equa e serena il loro meraviglioso percorso scolastico e di formazione personale».
I.C. Ardea II, un genitore: «La vigilanza sui nostri figli è obbligo del personale scolastico»
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